Il 64% teme un uso scorretto dei dati personali da parte dei colossi del web
Furto d’identità, sexting, cyberbullismo, trolling, adescamento e violenze sessuali online: cresce la consapevolezza dei ragazzi riguardo ai rischi del web, non solo per gli episodi di cyberbullismo tra coetanei, o per l’adescamento online ad opera di adulti malintenzionati, ma anche per l’uso incontrollato dei dati personali da parte delle piattaforme social, gestite dai “giganti” del web.
Il 64% degli adolescenti teme che le proprie informazioni vengano usate per scopi diversi da quelli dichiarati.
Lo rivelano i dati della ricerca Doxakids e Telefono Azzurro presentati lunedì 9 febbraio presso l’Università Bocconi di Milano nell’ambito del convegno “Libertà, responsabilità ed etica: nuove sfide per la tutela della web generation”, organizzato da Telefono Azzurro e CERGAS Bocconi in occasione del Safer Internet Day (SID) 2015, la giornata internazionale istituita e promossa dall’Unione Europea.
Se il 15% degli adolescenti intervistati ha già subito un furto d’identità sul web e il 30% si è pentito di quello che ha postato on line, addirittura il 64% teme un uso indiscriminato dei propri dati sensibili.
Ma non solo, se il 50% dei ragazzi vuole più consigli da parte degli adulti perché li ritiene utili per saper contrastare atti di cyberbullismo e sexting, i genitori appaiono spesso poco consapevoli dei rischi legati alla diffusione in Internet di dati personali, anche quando a navigare sono loro.