Opinioni e previsioni sull’emergenza in Italia e nel mondo (update)

Sebbene in Italia la preoccupazione per il contagio scenda dal 90 all’81%, a livello globale lo stesso timore è in costante aumento, anche a causa della crisi economica e sociale.

Tuttavia, in Italia cresce l’insofferenza per le misure restrittive come anche la convinzione che dopo la pandemia si andrà incontro a un mondo totalmente nuovo.

È questo il quadro che emerge dalla ricerca realizzata da BVA Doxa sulle percezioni, preoccupazioni, opinioni e previsioni dei cittadini italiani in merito all’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19. L’indagine di BVA Doxa si inserisce in un più ampio sondaggio condotto in 18 paesi, compresi USA, Russia e India.

A ormai quasi due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Italia, i cittadini italiani e del resto del mondo esprimono, a seconda anche delle azioni intraprese dai rispettivi governi, diverse preoccupazioni, opinioni e previsioni sulla situazione in corso.

Questa la fotografia scattata nel periodo 3-9 aprile dall’ultimo sondaggio di BVA Doxa, che si è concentrato sulle percezioni, preoccupazioni, opinioni e previsioni in merito all’emergenza sanitaria in corso, parte di uno studio internazionale realizzato in 18 paesi, compresi USA, Russia e India. Il precedente sondaggio era stato condotto il mese precedente.

LA PAURA DEL CONTAGIO RESTA ALTA: CALO IN ITALIA, CRESCITA ALL’ESTERO – Con il perdurare della quarantena, la paura del contagio è ancora fortemente radicata negli italiani. L’81% degli intervistati, infatti, teme di essere contagiato dal virus: un dato ancora notevole, ma comunque in calo rispetto a quanto rilevato a metà marzo, quando il livello di preoccupazione era al 90%. Si registrano lievi accentuazioni tra le donne (84%) e i giovani (86%), mentre non si rilevano differenze significative tra aree geografiche e regioni.

Complici le settimane di ritardo nello scoppio dell’epidemia rispetto all’Italia, all’estero la paura di contrarre il coronavirus è aumentata in quasi tutti i paesi coinvolti nel sondaggio. La crescita maggiore è stata registrata negli Stati Uniti (+25%), mentre gli altri paesi in cui si è rilevato un forte aumento della preoccupazione per il contagio sono Tailandia, Svizzera, Argentina, Austria e Giappone. Altro dato significativo rilevato negli Stati Uniti è quello relativo alla reale minaccia rappresentata dal Covid-19: se un mese fa solo il 36% considerava il virus una minaccia concreta, ora la stessa quota è raddoppiata (72%).

GOVERNI PROMOSSI QUASI OVUNQUE, MA GLI AMERICANI SI DIVIDONO – La maggioranza degli italiani (il 64%) continua a valutare positivamente l’operato del Governo durante questa emergenza sanitaria, anche se questa quota si è ridotta dell’8% rispetto alla rilevazione precedente. A livello regionale, i lombardi (59%) sono i più critici.

Nel mondo i paesi più soddisfatti per la capacità del proprio Governo di gestire questa fase di emergenza sono l’India e la Malesia (91%), seguiti da Austria (86%), Pakistan (82%) e Filippine (80%). In Germania, invece, è stata registrata la crescita più consistente: un mese fa solo il 47% dei tedeschi si fidava del Governo, mentre ora sono il 75%. I cittadini meno soddisfatti sono i giapponesi (31%) e i tailandesi (19%). La gestione Trump, infine, divide gli americani: il 50% si fida del Governo mentre l’altro 50% no.

DOPO LA PANDEMIA, “IL MONDO NUOVO” – Solo 3 italiani su 10 (31%) pensano che al termine della pandemia si ritornerà ad una situazione simile a quella precedente, mentre quasi 6 su 10 (57%) si aspettano grandi cambiamenti, addirittura un mondo quasi interamente “nuovo”. Quest’ultimo dato si ridimensiona al Nord-Ovest, soprattutto in Lombardia (50%).

Più incertezza nel resto del mondo: il 41% della popolazione mondiale si aspetta di ritornare a una normalità dai contorni simili a quella precedente, mentre il 45% pensa che ci saranno grossi cambiamenti e un mondo quasi completamente trasformato.

CAUTO OTTIMISMO PER LA SOLIDARIETÀ GLOBALE – Sul fronte della solidarietà globale, in Italia prevale un cauto ottimismo: il 40% degli italiani si aspetta infatti maggiore collaborazione tra le superpotenze mondiali, contro il 33% che teme un aumento della conflittualità. Il 27%, invece, non si sbilancia e dichiara di non saper fare previsioni su questo tema.

Pressoché immutata rispetto ai dati italiani la fotografia globale delle relazioni internazionali: il 50% della popolazione mondiale prevede relazioni di maggior cooperazione tra le potenze mondiali, il 28% teme un aumento della conflittualità e, infine, il 22% non si sa esprimere su questo argomento.

ECONOMIA E LAVORO: I PRIMI IMPATTI DELLA CRISI SANITARIA – Con la crisi sanitaria ancora in corso cominciano ad emergere le preoccupazioni per una potenziale crisi economica. 1 italiano su 10, infatti, pensa che perderà il lavoro, e questo timore è più elevato fra i giovani (17%) e nell’area del Sud/Isole (16%). A questi si aggiungono il 16% che si aspetta – o ha già subito – una sospensione temporanea del lavoro e il 32% che prevede una riduzione significativa delle proprie entrate.

Nel mondo, il 36% della popolazione lamenta una forte perdita di salario, soprattutto in Argentina, Indonesia e Tailandia. Inoltre, il 28% della popolazione mondiale ha temporaneamente smesso di lavorare e il 15% ha perso o teme fortemente di perdere il lavoro.

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