In Italia emerge qualche segnale di minor pessimismo tra le donne (11% di previsioni generali positive, contro solo il 6% degli uomini) e tra i giovani di 15-24 anni (14% di previsioni generali positive, contro il 6-10% delle fasce più mature).
Interessante notare che i disoccupati sono coloro che nutrono le maggiori speranze, col 14% di ottimisti e “solo” il 27% di pessimisti, contro il 40% della media nazionale e il 41% di coloro che hanno un impiego full-time.
La maggior quota di pessimisti è invece stata rilevata tra le persone d’istruzione più elevata (in possesso di laurea o master) col 55% di risposte “il 2014 sarà in generale peggiore del 2013”, mentre tra i meno istruiti le previsioni negative sono contenute entro il 40%.
Non si può dire altrettanto in merito alle aspettative più specifiche sull’andamento economico, che appaiono ugualmente negative in tutti i sotto-gruppi del campione: coloro che si aspettano un anno di prosperità economica sono contenuti fra il 2% rilevato tra gli over 64 e il 7% emerso tra i laureati.
In Italia l’indice “Net hope”, ossia la differenza tra gli ottimisti e i pessimisti riguardo alle prospettive economiche per l’anno nuovo, è pari a -34, con un calo di 2 punti rispetto all’anno scorso.
L’indice “Net Hope” in Italia: trend degli ultimi 10 anni
Domanda: Secondo Lei, rispetto a quest’anno, il prossimo anno sarà un anno di prosperità economica, di difficoltà economica o resterà come ora?
Fonte: Doxa
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