L’aumento eccezionale della longevità ci costringe a ragionare, in termini nuovi, propositivi e positivi, sugli effetti di quello che è stato etichettato come shock demografico (per i calcoli pensionistici), ma che di fatto diventa una “scossa” antropologica.
Parliamo dunque di anziani. Ma quali anziani?
Appena si affronta il tema si apre un mondo che, al di là degli stereotipi, riserva sorprese e conduce a interessanti considerazioni sull’impatto che questo target ha su società, modelli e consumi.
La missione Roamler appena terminata dipinge un quadro vivo e articolato di questo mondo.
Da che età si può dire che una persona è anziana?
La media delle risposte (200 casi) si attesta attorno ai 69 anni e…
da che età si può dire che una persona è vecchia?
La media si consolida attorno ai 77 anni. Sorpresi? Sicuramente si tratta di età che nessuno dei nostri genitori avrebbe detto 15 anni fa.
Poi le definizioni che appaiono confuse, sovrapposte e insoddisfacenti: senior, older, golden age, terza età, diversamente giovani…. tanto che per alcuni gli anziani sono più vecchi (di maggiore età) dei vecchi!
Ma l’aspetto più interessante sono le definizioni che tratteggiano una ampia tipologia di figure che sono indipendenti dalla età anagrafica e tengono conto di criteri più complessi come età biologica, età sociale, età culturale.
È anziano/vecchio chi
rimugina sul passato, si lascia andare, si lascia trasportare dal tempo, si veste da pensionato, è rigido, è metodico, si arrabbia facilmente, si lamenta, subisce la vita, si isola, guarda la vita degli altri, si ferma a guardare i cantieri
ma anche
i ragazzi che bruciano le tappe perché non hanno più stupore, i rifatti , le truccatissime leopardate, i carpe diem, quelli che smettono di occuparsi degli altri e si concentrano su di sé
non è anziano vecchio chi
ha il viso curioso, gli occhi vivi, è attivo, si impegna, ha passioni interessi, guarda al futuro, fa progetti, ha esperienza e la trasmette senza sentirsi detentore della verità, mantiene relazioni familiari e amicali, si adopera per gli altri
ma anche
quelli che vivono in libertà una seconda giovinezza, i volponi, quelli usciti dal Cocoon
I Roamlers come sempre ci sorprendono per la capacità di descrivere in modo vivo le complessità che i nostri studi affrontano.
Stiamo assistendo ad un’evoluzione in cui gli anziani ridefiniscono la propria identità personale e sociale, facendo circolare nuovi valori e nuovi comportamenti e modificano il proprio ruolo nei confronti delle altre generazioni.
Una citazione di Massimo Gramellini ci sembra possa concludere la riflessione attivata dalla missione “gli anziani, chiedo scusa, i diversamente giovani, sono protagonisti di una rivoluzione di cui non colgono ancora la portata, ma che finirà sui libri di storia perché mai erano stati così tanti e, nonostante gli acciacchi, così in salute. …Ai diversamente giovani del 2012 non si chiede solo di mantenere nipoti e figli falciati dalla crisi, ma di rovesciare una traiettoria esistenziale. Sono i primi anziani della storia umana a non potersi permettere il lusso di contemplare il passato. Devono ancora occuparsi del futuro. Altrimenti chi?”
La foto iniziale è di Duncan Wolfe, tutte le altre sono state inviate dai nostri Roamler.