Nonostante l’utilizzo quotidiano dei devices, non sempre i giovani utenti sono totalmente consapevoli di come evitare i pericoli, controllarli o segnalarli.
3 su 5 sono disposti a combattere per il proprio paese: il 61% dei 64 paesi intervistati sarebbe disposto a farlo, mentre il 27% dichiara che non lo farebbe.
E’ quello che emerge dalla recente survey di Win/Gallup International.
Ci sono però differenze significative per regione: la volontà di combattere è più alta in Medio Oriente e Nord Africa (83%), mentre è più basso in Europa Occidentale (25%).
Una storia di questi paesi nel recente conflitto fornisce un confronto interessante.
I giapponesi (11%) sono i meno inclini, dei 64 paesi intervistati, ad essere disposti a combattere per il proprio paese.
I risultati in Germania sono molto simili: solo il 13% è disposto a lottare.
In confronto questi numeri sono più del doppio nel Regno Unito (27%) e in Francia (29%).
La maggioranza (52%) delle donne intervistate in tutto il mondo, ha detto che sarebbe disposta a combattere, e il 67% tra gli uomini.
Nella fascia di età 18-34 anni (66%) troviamo i più volenterosi. Della varietà di confessioni religiose coperte nell’indagine, i musulmani (78%) sono i più disposti a combattere per il proprio paese.
Jean-Marc Leger, presidente di Win/Gallup International, ha dichiarato: “A cento anni dall’inizio della Prima Grande Guerra troviamo che il 61% dei cittadini di tutto il mondo sono disposti a combattere per il loro paese. Tuttavia, la vera storia è nel confronto regionale e in un momento di tale agitazione in Medio Oriente, è evidente che la volontà di combattere sia più alta nella regione MENA”.