In Italia meno di una persona su due investe in prodotti finanziari. Per mancanza di risorse, paura delle perdite e sfiducia nei mercati. Ma cresce la fetta degli interessati al trading online oggi pari al 38% sul totale. I dati di BVA Doxa.
Il 57% degli italiani non investe in prodotti finanziari e chi lo fa preferisce scegliere rischi bassi e ricorrere a prodotti tradizionali come fondi, obbligazioni e azioni. A svelarlo è la ricerca BVA-DOXA «Italiani, investimenti e trading online» realizzata per conto della piattaforma di social trading eToro. Obiettivo: capire a chi si rivolgono gli italiani quando decidono di investire, se hanno o meno una strategia precisa, su quali prodotti puntano e così via. Ed ecco i risultati.
FAMIGLIARI AL CENTRO — Tra gli investitori solo il 47% ritiene di avere un piano d’investimento definito e i più affermano di dare molto più credito ai propri famigliari piuttosto che a quelli dei professionisti come per esempio i consulenti finanziari. Il 59% degli intervistati ha infatti dichiarato di chiedere consiglio al proprio partner quando si tratta di investimenti e il 32% lo fa rivolgendosi ai famigliari in generale, posizione a pari merito con i consulenti. Altro punto: per quel che concerne la scelta degli investimenti, gli italiani (il 43%) hanno una bassa propensione al rischio e preferiscono investire in asset tradizionali come fondi, azioni e obbligazioni. Anche se la fetta dei «curiosi» (38%) e di chi (15%) investe effettivamente in EFT (Exchange Traded Fund, una particolare tipologia di fondo d’investimento) e/o criptovalute è in ascesa. Coloro che non investono, invece, si dividono sostanzialmente in due gruppi: chi non lo ha mai fatto (il 34%) e chi non lo fa più (23%). Con una particolarità: chi non investe più non lo fa perché non ha più risorse da investire (35%), ha troppa paura delle perdite (31%) e ha poca fiducia nei mercati (27%). Mentre chi investe lo fa perlopiù per risparmiare somme destinate ad acquisti importanti come la casa (54%) o in generale per migliorare le proprie entrate (49%).
FOCUS SUL TRADING ONLINE — E il trading online? Il campione intervistato ne è utilizzatore per il 13% e un 17% ha dichiarato di avere intenzione di cominciare presto. Sale, al contempo, la curiosità anche tra gli «scettici»: il 38% ha dichiarato di avere in programma lo studio del trading online per valutare un cambio di abitudine. Tra le barriere di chi non si dichiara interessato (33%), invece ci sono la mancanza di fiducia (43%), la paura di non essere in grado di gestire le perdite (41%) e la difficoltà di come utilizzare le piattaforme (21%). Lo stesso campione però afferma di essere disposto a cambiare idea se messo nelle condizioni di cominciare con piccole somme (48%), avere protezione delle perdite (37%), trovare il modo di imparare in modo semplice e veloce (31%), usare una piattaforma facile e intuitiva (26%), e infine pagare commissioni basse o pari a zero (23%). Il 10% del campione disposto a cominciare a fare trading online poi lo farebbe se ci fosse la possibilità di copiare strategie e azioni di trader esperti. Ma non ci sono solo i prospect. Tra gli investitori che operano abitualmente nel trading online il 32% lo fa una volta alla settimana. Altrettanti lo fanno occasionalmente. Il 36% del campione infine vi accede da tre volte alla settimana a una volta al giorno, senza però scegliere un orario preciso.