BVA Doxa presenta i risultati di un sondaggio condotto a livello europeo dagli istituti di ricerca appartenenti al network Gallup International, di cui Doxa è parte ed è responsabile per l’Italia
Principali highlights della ricerca
- I rischi e le minacce che preoccupano di più i cittadini europei sono legati all’inflazione, all’ampliamento del conflitto su scala mondiale, all’uso di armi nucleari da parte della Russia, al coinvolgimento del proprio paese nel conflitto e agli approvvigionamenti d’energia;
- la preoccupazione degli italiani è, su tutti gli aspetti, significativamente più elevata rispetto alla media europea;
- le preoccupazioni dei mesi scorsi, come la pandemia e i cambiamenti climatici, sembrano a livello europeo essere passati in secondo piano, ma in Italia il livello di apprensione per i contagi è ancora molto alto
- rilevante e diffusa anche la consapevolezza della dipendenza del proprio paese dalla Russia per il fabbisogno di energia (unica eccezione la Svezia)
- la maggioranza degli europei (52%) ritiene che il proprio paese dovrebbe aumentare gli investimenti militari, mentre in Italia il 45% ritiene che debbano rimanere invariati;
- c’è una grande disponibilità ad accogliere i rifugiati ucraini, senza alcun limite né burocrazia: 50% degli europei e 53% degli italiani sono di questa idea
Il sondaggio ha coinvolto 26 paesi (24 membri dell’Unione Europea + 2 extra UE – Serbia e Svizzera) e ha visto la realizzazione complessiva di 24.509 interviste online, condotte fra il 7 e il 22 marzo.
La guerra in corso da un mese in Ucraina sta generando in tutta Europa una forte preoccupazione.
A livello generale europeo, l’inflazione e il conseguente aumento dei prezzi rappresenta la minaccia principale (86%), seguita dallo scoppio di una guerra mondiale (78%), dall’utilizzo da parte della Russia di armi nucleari (75%), dal coinvolgimento del proprio paese (72%) e dalla possibilità che la fornitura di energia non sia garantita (70%).
Per tutti questi fattori, in Italia si sono rilevati, in media, dati di preoccupazione superiori di 13 punti percentuali.
In questo quadro, il 90% dei nostri connazionali è preoccupato (a fronte del “solo” 66% in Europa) anche per la possibilità che le sanzioni contro la Russia danneggino l’economia nazionale, il 75% (contro il 57% dell’Europa) è preoccupato per la nuova ondata di profughi che si riverseranno nel paese dall’Ucraina e il 72% (+14 punti rispetto all’Europa) per la possibilità di cyber-attacchi alle più importanti istituzioni.
Ma il gap più grande fra la media europea e l’Italia emerge sul tema della pandemia: la preoccupazione per l’impossibilità di tenere sotto controllo i contagi è quasi doppia rispetto a quella rilevata a livello europeo: 72% vs 37%.
Sul tema delle spese per la difesa del paese, oltre la metà dei cittadini europei (52%) ritiene che il proprio paese dovrebbe aumentarle. In Italia il 45% ritiene che dovrebbero restare invariate.
L’apertura ad accogliere i profughi ucraini è quasi totale: 50% degli europei (e il 53% degli italiani) crede che ne debbano essere accolti il maggior numero possibile, senza alcuna restrizione “burocratica”. A questi si aggiunge il 44% favorevole all’accoglienza, ma ponendo dei limiti. I contrari all’accoglienza massiva sono solo il 6% in Europa e il 4% in Italia.