L’ultima indagine di Gallup International Association (GIA) di cui BVA Doxa è partner, racconta le aspettative della popolazione mondiale sull’economia, la tecnologia e le regole ...
WIN International, associazione mondiale leader nelle ricerche di mercato di cui BVA Doxa fa parte, e alla quale contribuisce con i dati italiani, ha pubblicato l’Annual WIN World Survey – WWS 2021. Nella Giornata Internazionale della Salute, WIN ha diffuso gli ultimi risultati del sondaggio sulla percezione e sulle abitudini relative alla salute, che ha coinvolto 33.236 persone in 39 Paesi.
LA PERCEZIONE GENERALE – A livello mondiale, nel 2021 la percezione sullo stato generale della propria salute fa registrare un lieve calo rispetto al 2020 (dal 79% al 77%); gli uomini si percepiscono più in salute rispetto alle donne (80% e 75% rispettivamente). In Italia l’83% della popolazione si dichiara abbastanza o molto in salute, un dato significativamente superiore a quelli di altri paesi europei come la Spagna (74%), la Germania (70%) o il Regno Unito (63%), e superiore di 11 punti percentuali alla media europea (72%).
Secondo l’OMS, c’è disuguaglianza nell’accesso ai servizi e negli stili di vita, legati a variabili socio-economiche e alle condizioni del luogo in cui si è nati. Tuttavia la salute può essere migliorata adottando abitudini e comportamenti più salutari.
Il sondaggio prende in considerazione sia abitudini salutari che non salutari come: mangiar sano, dormire bene, fare esercizio fisico, vivere sotto stress, fumare e bere alcol. Mentre quasi tutte le abitudini erano già state incluse nei precedenti sondaggi e possono quindi essere confrontate con i risultati passati, ‘mangiar sano’ è una nuova abitudine aggiunta in quest’ultima ricerca.
Nonostante siano trascorsi più di due anni dall’inizio della pandemia da Covid19, non ci sono cambiamenti significativi rispetto agli anni precedenti nelle abitudini prese in considerazione. Tuttavia, la pandemia potrebbe aver influito sulla salute mentale: il numero di persone che soffre di stress è, seppur lievemente, aumentato negli ultimi 2 anni, passando dal 30% del 2019 al 33% del 2021.
MANGIAR SANO – In totale, il 67% delle persone intervistate, in maggioranza donne, afferma di mantenere una sana alimentazione quotidiana. Questo vale anche per le persone con oltre 65 anni di età (76%), e per quelle con un’età compresa tra i 55 e i 64 (69%). L’Europa si attesta su una media in linea con il totale degli intervistati (67%), mentre è significativo il dato Italia: il 77% degli italiani afferma di seguire una dieta salutare, ed è una delle percentuali più alte in Europa, seconda solo alla Spagna (84%).
ESERCIZIO FISICO – Il 40% degli intervistati afferma di fare esercizio fisico in maniera costante, un dato che conferma un trend in crescita (37% nel 2019 e 39% nel 2021); gli uomini tendenzialmente lo fanno più delle donne (43% vs 37%). Gli italiani che fanno esercizio fisico per mantenersi in salute (38%) sono in percentuale inferiore rispetto alla media generale (40%) e alla media Europea (42%).
LO STRESS – Oggi sempre più persone affermano di soffrire lo stress, una probabile conseguenza del contesto pandemico. Affermano di soffrire di stress soprattutto le donne (38%), le persone con redditi più bassi (37%) e gli studenti (40%). I paesi dell’area MENA (Middle East and Northern Africa) e l’Europa registrano le percentuali più alte di persone che soffrono di stress (rispettivamente 42% e 35%) e il dato dell’Italia (40%) è più alto della media europea. Serbia (49%) e Croazia (48%) sono alcuni dei paesi con le percentuali più alte.
L’ABITUDINE DEL FUMO – A livello globale il 74% delle persone dichiara di non fumare o di farlo occasionalmente. Fra gli uomini ci sono più fumatori che fra le donne (22% vs 13%). Se si prende in considerazione la posizione lavorativa, è interessante notare che viene riscontrato lo stesso numero di fumatori tra chi lavora a tempo pieno e chi non ha un impiego. In Italia i fumatori sono il 21% degli intervistati, in linea con la media europea (20%).
IL CONSUMO DI ALCOLICI – Il consumo indiscriminato di alcolici è associato a diverse malattie, alcune delle quali croniche. Ciononostante, è un’abitudine ampiamente diffusa in molti paesi, come il Giappone (46%). Gli uomini che dichiarano di bere sono quasi il doppio rispetto alle donne (20% vs 11%). In Europa il 20% delle persone afferma di consumare alcolici in maniera frequente, mentre in Italia lo afferma il 15%.
Vilma Scarpino, Presidente di WIN e CEO BVA Doxa, ha affermato:
La WIN World Survey dedicata alla Salute continua a fornire importanti insight, che diventano ancora più rilevanti dopo gli eventi degli ultimi anni. La percentuale di persone che adottano comportamenti salutari rimane stabile rispetto agli anni precedenti; ciò significa che le persone continuano a considerare la salute come un importante valore di cui prendersi cura. Ovviamente ci sono abitudini meno salutari che potrebbero essere difficili da abbandonare: in alcuni paesi, queste abitudini potrebbero anche essere collegate alla cultura e allo stile di vita e ora le persone sono desiderose di riappropriarsi di quelle abitudini dopo la pandemia, anche se non sono tra le più salutari. Sembra esserci un certo equilibrio tra il prendersi cura della propria salute e il non riuscire ad abbandonare le cattive abitudini: in entrambi i casi si tratta di una conseguenza della pandemia. In generale, i dati indicano un risultato positivo: globalmente, la maggior parte della popolazione si considera in salute, e non c’è una regione al mondo dove questa percezione sia inferiore al 70%.