In salita a livello mondiale il percorso delle donne per l’uguaglianza e la sicurezza. In Italia ancora limitate le opportunità di carriera, mentre crescono gli ...
In occasione della giornata internazionale della felicità Doxa, in collaborazione con WIN, il più grande network internazionale di società di ricerca indipendenti, rivela i risultati di un sondaggio sulla felicità dei cittadini di 40 Paesi di tutto il mondo. E certifica che a livello mondo la felicità vince sull’infelicità. Filippine e Ghana i Paesi più felici. Tra gli Stati del G7 l’Italia si colloca a metà classifica.
In occasione della giornata internazionale della felicità, Doxa in collaborazione con WIN, il più grande network internazionale di società di ricerca indipendenti, rivela i risultati di un sondaggio sulla felicità dei cittadini di 40 Paesi di tutto il mondo. E certifica che a livello mondo la felicità vince sull’infelicità. I principali risultati vengono espressi attraverso il Net Happiness Index (NHI) ottenuto dalla differenza tra chi si dichiara «felice» e chi si dichiara «infelice». Ecco le evidenze più importanti:
- A livello mondiale si registra un Net Happiness Index (NHI) pari al 52%, risultato di 61% di «felici» e 9% di «infelici». Il 30% del campione si dichiara né felice né infelice.
- Nelle Filippine e in Ghana si sono rilevati i valori di NHI più elevati al mondo (78%), seguiti da Indonesia (76%), India (72%), Paraguay (72%), Thailandia (71%) e Perù (70%). In Palestina c’è il valore più basso (24%). Nella parte bassa della classifica ci sono anche Giappone (30%), Grecia (33%) e Sudafrica (34%).
- In Italia l’indice NHI è pari al 47%, simile a quello di Germania e Svezia (48%).
- L’indice della felicità raggiunge il suo massimo nella fascia d’età più giovane (18-24 anni, 59%) e il minimo nell’età «di mezzo» (45-54 anni, 47%).
- Fra gli studenti si rileva il NHI più alto (58%) mentre il valore più basso è quello dei disoccupati (37%).
G7 AI RAGGI X — Tra i Paesi del G7 l’Italia si colloca a metà classifica con un Net Happiness Index (NHI) pari a 47%, in linea con quanto rilevato in Germania (48 punti). Meglio di noi fanno Stati Uniti e Canada rispettivamente con 51 e 55%. A quota 41% invece l’Inghilterra alle prese con la questione Brexit. E nella Francia dei gilet gialli va ancora peggio (39%). Male il Giappone con un NHI del 30%, superiore di solo 6 punti rispetto al Paese più infelice tra i 40 analizzati e cioè la Palestina (24%).
Il RUOLO DELL’ISTRUZIONE — Tra le evidenze emerse nel sondaggio mondiale sulla felicità vi è la correlazione con il livello d’istruzione: le persone con titoli di studio più alti dimostrano una felicità maggiore. Nel dettaglio: tra coloro che non hanno alcun titolo di studio l’indice della felicità è pari a 39%, mentre fra gli individui in possesso di laurea/dottorato/master il NHI è superiore di quasi 20 punti (58).
IL RUOLO DELLA CONDIZIONE LAVORATIVA — Anche la condizione lavorativa appare una variabile importante nel determinare il grado di felicità delle persone. Dal sondaggio Doxa / WIN i più felici risultano gli studenti (con un NHI pari a 58%) mentre in fondo alla classifica si trovano i disoccupati (37%). Buono il livello di felicità anche tra gli occupati full-time e le casalinghe (55%).
Vilma Scarpino, presidente di WIN e amministratore delegato di Doxa, afferma: «Il tasso di felicità nei vari Paesi del mondo è spesso influenzato anche dal grado di stabilità o meno dei singoli sistemi politici ed economici. A farci ben sperare però è l’ottimismo diffuso tra le nuove generazioni, che dichiarano livelli di felicità più elevati rispetto alla media mondiale».