Gli Internet Media, ossia la pubblicità online e la spesa degli utenti per contenuti Media (news, Video e musica in streaming) fruiti su Pc, Smartphone, Tablet e Smart Tv connesse, giocano un ruolo sempre più rilevante: crescono dell’11% e raggiungono nel 2015 un valore prossimo ai 2,3 miliardi di euro.
Trend analogo è atteso nel 2016.
L’Internet advertising nel 2015 rafforza la sua posizione di secondo mezzo pubblicitario italiano con una quota pari al 29% del mercato, alle spalle della Tv (49%) ma prima della Stampa (17%) e della Radio (5%).
L’advertising sui Social network (comprensivo del Video advertising) registra nel 2015 una crescita del 63% e stimiamo crescerà del 40% nel 2016 sfiorando i 390 milioni di euro. Il Video advertising (comprensivo anche della componente Social) incrementerà il suo trend positivo: dopo +25% nel 2015, +34% nel 2016, arrivando vicino ai 490 milioni di euro.
La concentrazione del mercato pubblicitario online è elevata: i due terzi del mercato dell’Internet advertising sono riconducibili ai grandi Over the Top internazionali (in particolare a Google e Facebook), che fanno registrare la crescita maggiore (+16% nel 2015 e +12% nel 2016).
Dopo molti anni di contrazione, il mercato italiano dei Media (pay e advertising) chiude il 2015 a quota 15,3 miliardi di euro, in linea con il valore 2014. Mentre la Tv chiude in pareggio e la Stampa registra un calo del 5%, gli Internet Media crescono dell’11% arrivando a valere quasi 2,3 miliardi di euro. Il 95% di questo mercato è legato alla pubblicità; la restante parte è legata all’acquisto1 da parte degli utenti italiani di news online e di servizi in abbonamento legati a Video e musica in streaming. Nel 2016 ci si attende che gli Internet Media mantengano lo stesso andamento, con un trend di crescita analogo all’anno precedente.
Questo è quanto emerge dai dati presentati dall’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano in occasione del convegno “Internet Media: il dato è tratto”.
I formati pubblicitari online: la crescita è trainata dai Video
La Display advertising, principalmente banner e Video, resta la componente dominante (57% nel 2015 e 59% nel 2016), raggiungendo un valore di 1,2 miliardi nel 2015 (+15% sul 2014) e di 1,4 miliardi di euro nel 2016 (+13% rispetto al 2015). Per l’acquisto di visibilità nei motori di ricerca (Search), nel 2015 sono stati spesi 702 milioni di euro, in crescita del 5% e si prevede un’ulteriore crescita del 3% nel 2016 fino a superare i 720 milioni.
All’interno della Display advertising, il Video advertising stimiamo crescerà del 34% nel 2016 arrivando a quasi 490 milioni di euro, dopo aver ottenuto già nel 2015 una crescita del 25% e un valore assoluto di 364 milioni di euro. Questo valore è la somma di due componenti: da un lato, la raccolta derivante da YouTube e dai Social network, che nel 2015 vale circa i due terzi del totale Video e cresce del 40% circa; dall’altro lato, la raccolta sui siti degli editori/Media Company italiani e sui portali verticali, che vale un terzo del totale ed è complessivamente stabile in valore assoluto nel 2015.
I device: un quarto del mercato Internet advertising è Mobile
Nel 2015 l’Internet advertising su Smartphone è cresciuto del 54% arrivando a 452 milioni di euro, mentre quello legato alle App per Tablet è cresciuto del 35% arrivando a quota 84 milioni.
Il Programmatic advertising varrà il 22% della Display advertising nel 2016
Il Programmatic advertising, dopo essere cresciuto nel 2015 del 113%, fino a valere 234 milioni di euro, nel 2016 stimiamo crescerà poco più del 30%, superando i 300 milioni di euro: la crescita è inferiore alle stime di fine 2015, anche perché gli investitori stanno cercando di valutare i benefici di queste piattaforme, vista l’entità non irrisoria delle fee tecnologiche e dei costi di gestione. L’incidenza sul totale Display adv inizia ad essere rilevante: 22% nel 2016.
I Video crescono anche tra i contenuti pay
A differenza dell’advertising, il mercato dei Media a pagamento registra un segno negativo nel 2015 (-3%), per un valore assoluto di 7,9 miliardi di euro. Inoltre, la componente derivante da Internet vale poco più dell’1% del totale, ossia 112 milioni di euro. La crescita del mercato Internet Media pay nel 2015 è del 24%. In particolare, la spesa dei consumatori (al netto IVA) per i contenuti Video online (SVOD, abbonamenti di contenuti Video On Demand) cresce del 27% e vale poco meno della metà del totale mercato Internet Media a pagamento; seguono i ricavi pay online legati alle news, che pesano poco più del 30%, ma calano del 2%. Completano il quadro i ricavi per gli abbonamenti a servizi musicali, che valgono oltre il 20% del totale e crescono dell’87%.
I dati sul comportamento degli utenti Internet italiani confermano i trend in atto. “I Video si stanno affermando come formato privilegiato di consumo dei contenuti Media” afferma Guido Argieri, Telco & Media Director di Doxa. “L’80% degli utenti Internet guarda Video brevi online, soprattutto attraverso YouTube (74% degli utenti internet) e Facebook (50%) ma anche da siti e App dei quotidiani (14%). La presenza dei Video aumenta il tempo speso online: in particolare, grazie ai Video il 31% del campione passa più tempo sui siti dei quotidiani, mentre il 29% su Facebook. Online vengono visti anche film e programmi Tv dal 46% degli utenti Internet; stiamo parlando soprattutto di serie Tv, film meno recenti ma anche film appena usciti al cinema. Infine abbiamo stimato che 3,2 milioni di italiani utilizzano un servizio in abbonamento per contenuti Video online (TIMvision, Infinity, Sky Online e Netflix); tale valore include anche chi sta provando gratuitamente questi servizi“.