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In occasione dell’Influence Day BVA Doxa ha realizzato una ricerca per comprendere cosa rende l’influencer efficace quando si tratta di influenzare le decisioni di acquisto dei propri follower
Si è svolta a novembre la prima edizione di Influence Day, evento ideato da Flu per esplorare il mondo dell’influence marketing, un comparto che in Italia vale ormai quasi 300 milioni (in crescita del 8% l’ultimo anno). L’evento è stato patrocinato dal Comune di Milano e inserito all’interno del ricco palinsesto di eventi della Milano Digital Week 2022.
Per l’evento BVA Doxa ha condotto e presentato la ricerca “Follower e influencer: quale relazione possibile?”, con l’obiettivo di indagare la relazione tra influencer e follower e come i primi siano in grado di influenzare l’acquisto di prodotti presso la propria community.
La ricerca ha coinvolto un campione di 1.000 individui, utenti di Instagram e follower di almeno un influencer o personaggio famoso, e ha mirato a comprendere (con un focus particolare anche a livello anagrafico):
- cosa rende gli influencer efficaci in termini di persuasione all’acquisto?
- cosa apprezza il consumatore?
- quali sono le potenzialità e i rischi per le aziende?
Tra le principali evidenze emerse:
- ciascun utente segue in media 18 influencer, di cui due terzi sono italiani
- il 53% degli user di Instagram segue middle influencer, con un numero di follower tra i 500mila e 1 milione di follower e il 15% i micro-influencer, con follower sotto la soglia di 500.000. Il 32% segue influencer con oltre 1 milione di follower
- il 55% considera importante che gli influencer coinvolgano i propri follower: l’engagement è particolarmente apprezzato dal target femminile (58%) e dai follower dei micro-influencer (59%)
- l’83% dichiara che il post dell’influencer è il punto di partenza per un successivo acquisto
- Nel parlare di brand i follower si aspettano che gli influencer siano trasparenti (il 40% degli utenti)
Il dato più importante è che i follower, seppur consapevoli che si tratti di sponsorizzazioni, ne traggono ciò che di utile ne può derivare, per conoscere un nuovo prodotto o per approfondirne le caratteristiche. Se il tutto è gestito con trasparenza e lo stile tipico dell’influencer, le sponsorizzazioni sono apprezzate dal 62% del campione.
Infine, in termini di erosione di fiducia nei confronti del brand, il 40% ci dice che non ci sono formati o modalità di sponsorizzazione che possono davvero intaccare l’opinione che hanno nei confronti del brand.
Pertanto, il consiglio per le aziende che emerge dalla ricerca è quello di sperimentare, lasciando agli influencer – creator la possibilità di impostare la sponsorizzazione nella maniera più genuina possibile. Solo così il loro effetto di ambassador vedrà il suo pieno potenziale.