L’ultima indagine di Gallup International Association (GIA) di cui BVA Doxa è partner, racconta le aspettative della popolazione mondiale sull’economia, la tecnologia e le regole ...
In salita a livello mondiale il percorso delle donne per l’uguaglianza e la sicurezza.
In Italia ancora limitate le opportunità di carriera, mentre crescono gli episodi di violenza fisica e psicologica.
Le donne vogliono tornare a viaggiare e sono molto attente alla propria salute, ma sempre in meno desiderano avere dei figli.
Opportunità in termini di carriera e stipendio, più tempo per sé stesse, progetti per il futuro e maternità, ma anche vite segnate da episodi di volenza fisica e psicologica.
Questi i principali temi affrontati nell’indagine annuale WIN World Survey 2022 realizzata da WIN – Worldwide Independent Network of Market Research di cui BVA Doxa è partner, sul tema della gender equality.
Il sondaggio è pubblicato in occasione della giornata internazionale della donna che si celebra in tutto il mondo l’8 marzo per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. I dati emersi sono il frutto della raccolta e analisi delle opinioni di circa 29 mila persone in 39 Paesi.
Il dato chiaro e inconfutabile che emerge rivela che le donne di tutto il mondo stanno ancora affrontando un percorso in salita per l’uguaglianza e la sicurezza.
Partendo dalle opportunità di carriera, gli uomini sono ritenuti – a livello globale – più favoriti sul posto di lavoro. Solo il 39% delle persone intervistate pensa che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini.
In alcuni Paesi la strada verso l’uguaglianza sembra più lunga che in altri. A guidare il malcontento è l’Europa, dove oltre il 52% degli intervistati ritiene che le opportunità delle donne siano limitate. L’Italia (67%), la Croazia (64%) e la Francia (58%) risentono della maggiore disparità.
Sentimenti contrastanti anche sul divario retributivo di genere. Quando si parla di stipendi la percezione di disparità cambia leggermente, con il 45% della popolazione mondiale convinta che la retribuzione sia uguale tra uomini e donne. Sulla questione, e non è una sorpresa, non c’è chiaramente comunanza di intenti: il 51% degli uomini sostiene che non ci sia un divario retributivo tra generi vs un 38% delle donne, più propense invece a dissentire sull’uguaglianza retributiva.
Sono purtroppo in crescita rispetto all’anno precedente i risultati, a livello globale, relativi alle donne che hanno subito violenza fisica o psicologica. In particolare, è preoccupante il dato delle giovani dai 18 ai 24 anni, vittime in quasi un caso su 5 (23%) di violenze, a fronte di una media generale che si attesta al 17%. Anche in Europa il dato è in crescita: dal 14% del 2021 al 16% del 2022. Valore che in Italia raggiunge purtroppo il 19%, con un incremento di 4 punti percentuali rispetto al 2021.
La situazione più preoccupante arriva dagli Stati Uniti dove i risultati mostrano un aumento del 10% della violenza contro le donne di età compresa tra 17 e 34 anni: dal 12% del 2019 a oltre il 22% dell’ultimo sondaggio.
«I numeri in tutto il mondo sono ancora troppo alti per quanto riguarda la disuguaglianza di genere e gli atti di violenza – dichiara Vilma Scarpino, Presidente di WIN e CEO di BVA Doxa –. In WIN la nostra missione è far luce su questioni pressanti come queste, nella speranza che un giorno vedremo miglioramenti radicali nei risultati del nostro sondaggio globale. Sebbene la situazione sia tutt’altro che perfetta, è anche importante apprezzare i piccoli ma importanti progressi compiuti da alcuni paesi o regioni. Nessun passo è troppo breve o cambiamento troppo piccolo quando si affrontano problemi così grandi».
La survey ha esaminato anche il tema del benessere mentale, a fronte di dati ufficiali che riportano un aumento del tasso di suicidio, causa di mortalità che riguarda ogni anno 250.000 donne.
La ricerca evidenzia che il 50% delle giovani donne tra i 17 e i 35 anni e il 46% tra i 35 e 54 anni ha sofferto di stress nel 2022, rispetto al 37% e 38% dei coetanei maschi nello stesso periodo di riferimento.
Cattivo umore e ansia si uniscono a una considerazione negativa per il proprio aspetto: oltre il 38% delle donne tra i 35 e i 54 anni è insoddisfatta del proprio peso e il 34% lamenta la propria forma fisica.
Un dato avvalorato, in parte, dall’evidenza di una minore disponibilità di tempo libero – e quindi da dedicare a sé stesse – nelle donne. A livello europeo gli uomini hanno mediamente più tempo delle donne per rilassarsi, fare sport o dedicarsi a un hobby, a prescindere dalla fascia di età. Tendenza confermata anche dalle donne italiane che hanno dichiarato di avere in media da 1 a 3 ore di tempo libero al giorno a prescindere dall’essere lavoratrici, casalinghe o studentesse.
In tema di “buoni propositi” per il nuovo anno, emerge a livello globale che le persone hanno principalmente voglia di viaggiare. In misura maggiore le donne (36% rispetto al 33% degli uomini), specialmente nella fascia di età 18 – 34 anni. Tale desiderio supera, in termini di obiettivi per il prossimo futuro, quello di cambiare posizione lavorativa (necessità avvertita dal 20% delle donne a livello globale) e di migliorare il proprio livello di istruzione (19%). A livello europeo i dati confermano l’analisi globale con qualche eccezione. Se anche per le donne italiane (60%) viaggiare è una priorità, tale bisogno è avvertito in misura minore in Germania (45%), Spagna (41%) e Francia (28%). Mentre in Europa, nella graduatoria dei buoni propositi, il cambiamento del lavoro si trova al secondo posto (16%) al pari con il desiderio di migliorare il livello di istruzione (16%), in Italia la seconda priorità avvertita per importanza è quella di rinnovare la propria abitazione (26% sia per le donne sia gli per uomini) a fronte del 19% del cambiare lavoro e del 18% riferito al perfezionamento della propria istruzione.
Se per le intervistate la ricerca di un nuovo lavoro non è avvertito come la principale priorità, lo è ancor meno il desiderio di intraprendere una attività in proprio. A fronte di una media globale pari al 17% di donne desiderose di iniziare una attività, l’Europa abbassa notevolmente la media, con un 5% in Italia e Spagna, 4 % in Germania e 2% in Francia. L’interesse ad avviare una propria impresa è maggiore solo in Grecia (14%), ma comunque lontano dal 62% delle Filippine o dal 35% dell’India.
A livello globale, condizionate anche da quanto vissuto con la pandemia, la salute rimane al primo posto tra gli aspetti prioritari nella vita delle donne (44%). Valore che in Italia raggiunge il 50% superando altre possibili priorità, come la famiglia (36%) e il successo al lavoro (14%).
Diminuisce, sempre a livello mondiale, la voglia di avere figli, sia per chi ne ha già (46%), sia per chi non ne ha né intende averne (18%), con intensità chiaramente differenti per fascia d’età. In Italia il 22% delle donne e il 21% degli uomini intervistati confermano di non avere figli e di non volerne avere.