Nel 2021 il valore della Smart Home supera i livelli pre-pandemia. Guidano il mercato gli elettrodomestici, gli smart speaker e le soluzioni per la sicurezza mentre tra i canali di vendita continua la corsa degli eRetailer, ma recupera anche la filiera tradizionale. Gli italiani sono sempre più interessati all’acquisto di oggetti smart per la casa: quasi la metà possiede almeno un oggetto smart. Sono i risultati della ricerca sulla Smart Home di BVA Doxa, condotta per l’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “La Smart Home riprende a correre e apre la porta ai servizi”.
LA CRESCITA DEL MERCATO – Il mercato della Smart Home ha ripreso a correre registrando una crescita del 29% rispetto al 2020, raggiungendo quota 650 milioni di euro. Gli elettrodomestici guidano il mercato con una quota pari al 21% e un tasso di crescita del 35%, grazie a un progressivo ampliamento dell’offerta e al boom di vendita di alcune tipologie di piccoli elettrodomestici come robot aspirapolvere e purificatori d’aria.
Gli smart speaker, pari al 20% del mercato e con un tasso di crescita del 25%, vedono gli acquisti orientarsi sempre più su dispositivi dotati di display, che corrispondono al 25% degli speaker venduti nel 2021. Rimane però molto da fare per abilitare una vera integrazione con la Smart Home: in Italia solo l’11% dei possessori di smart speaker utilizza questi dispositivi per gestire altri oggetti smart in casa.
In forte ripresa le soluzioni per la sicurezza, al terzo posto nel mercato con una quota del 19% e con una crescita del +20% che non permette ancora di colmare il gap rispetto al 2019. Un mercato trainato da soluzioni hardware quali videocamere, sensori per porte/finestre e serrature connesse, anche se si osservano sempre più offerte legate ad abbonamenti che consentono di archiviare su cloud immagini e video, di fare chiamate automatiche di emergenza o attivare servizi di pronto intervento in caso di allarme. Il 44% dei consumatori pone l’aumento della sicurezza in casa al primo posto tra i motivi che contribuirebbero alla scelta di acquistare oggetti smart in futuro.
Seguono, in termini di incidenza sulle vendite, le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, con una share del 17% e una crescita del +45% rispetto al 2019, diventando l’area che cresce di più nel mercato, favorita in particolare dalla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati smart, che beneficiano di incentivi Superbonus ed Ecobonus, e dalla possibilità di ottenere benefici nel risparmio energetico e comfort. La rimanente quota del mercato è costituita da casse audio, lampadine, le smart plug e i dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.
I CANALI DI VENDITA – Il 2021 è stato un anno di forte ripresa per molti canali di vendita. Gli eRetailer hanno continuato a cavalcare la forte spinta agli acquisti online, osservando ancora una volta un ottimo tasso di crescita (+25%) e raggiungendo una share pari al 35% del mercato. I retailer multicanale e la filiera tradizionale, che nel 2020 avevano alternato luci e ombre a causa anche delle restrizioni imposte nel corso dell’anno, nel 2021 hanno visto una ripresa importante, crescendo del +45%.
I retailer multicanale hanno aumentato sensibilmente il valore di fatturato (+29%) grazie al ritorno dei clienti nei negozi e al crescente interesse verso la possibilità di gestire da remoto dispositivi ed elettrodomestici connessi in casa. Anche la filiera tradizionale ha osservato una forte crescita nel 2021 (+40%) dovuta in primis alla spinta data dagli incentivi, Ecobonus su tutti. Rimangono limitate per il momento le vendite di utility, assicurazioni e telco, anche se, soprattutto per le prime due, è stato un anno di rilancio sul fronte delle nuove offerte per la casa.
I CONSUMATORI – Aumenta il livello di conoscenza dei dispositivi smart per la casa da parte degli italiani: a fine 2021 ben il 74% degli italiani dichiara di aver sentito parlare almeno una volta di Smart Home o “casa intelligente”, crescendo del 5% rispetto al 2020. e si fa spazio sempre più come fenomeno di massa: la pubblicità in TV è la prima fonte di conoscenza per gli italiani (51%) registrando la crescita più importante tra le diverse fonti di informazione a disposizione del consumatore, seguita da internet (34%), dal word-of-mouth dei conoscenti (26%) e dai social network (20%). Parallelamente, cresce la diffusione degli oggetti smart nelle case: il 46% delle persone possiede almeno un dispositivo connesso, dato in crescita del 3% rispetto al 2020 e in costante crescita rispetto ai tre anni precedenti, in particolare tra i 18 e i 34 anni (63%) e tra coloro che hanno una maggiore familiarità con le tecnologie (78%). Le motivazioni che spingono all’acquisto sono principalmente legate al comfort (38%), alla sicurezza (22%) e alla possibilità di controllare a distanza i dispositivi connessi (14%).