Felice 2020? Gli Italiani tra i meno ottimisti

Il 37% della popolazione mondiale prevede un 2020 migliore. In Italia, i pessimisti (59%) superano gli ottimisti (11%), e secondo il 28% l’anno nuovo non porterà novità. Questo è quanto emerge dalla 43esima edizione del Sondaggio Mondiale di Fine Anno sulle previsioni, le aspettative e le speranze dei cittadini di 46 paesi condotto da Gallup International, di cui BVA Doxa è partner per l’Italia.

In un’Unione Europea che si attesta come la seconda area più pessimista del pianeta, l’Italia (59%) si unisce al gruppo dei paesi che ripongono meno speranze nei confronti del nuovo anno. A rivelarlo è la nuova edizione del Sondaggio Mondiale di Fine Anno di Gallup International, che da 43 anni chiama a raccolta i cittadini di 46 nazionalità diverse per interrogarli sulle loro previsioni, aspettative e speranze sull’anno che verrà.

In Europa, i paesi che non appartengono all’Unione Europea sono più ottimisti (47%) dei paesi UE (29%), e quest’ultimo dato trova conferme sia ad Ovest  (28%) che ad Est (30%).

Guardando allo scontro tra grandi potenze, gli Americani (43%) sono molto più ottimisti dei Russi (25%). Nel complesso, in Medio Oriente spirano venti di forte pessimismo (52%), al contrario di quanto succede in India e nell’Asia occidentale, dove i cittadini ripongono maggiore fiducia nel futuro.

I Nigeriani sono il popolo più ottimista, e sono immediatamente seguiti da Peruviani e Albanesi (70%), Kazaki (67%) e Armeni (62%). In fondo alla classifica, invece, i paesi meno ottimisti sono Hong Kong (13%), Corea del Sud (12%), Italia (11%) e Giordania (7%), con il Libano fanalino di coda (5%).

L’IDENTIKIT DEGLI OTTIMISTI – Il “perfetto ottimista” rispetto a previsioni e aspettative sul 2020 è una persona di età inferiore ai 35 anni e in possesso di un titolo di studio più elevato.

COLOMBIANI AL TOP – Rispetto alla felicità (personale), rilevata da Gallup con il Global Happiness Index – dato dalla differenza tra felici e infelici  [1]  – il dato riconferma quanto monitorato negli ultimi anni e mette in evidenza che circa la metà della popolazione mondiale si sente felice o molto felice.

La “top five” delle nazioni è guidata dalla Colombia (88 punti), seguita poi da Indonesia (86 punti), Ecuador (85 punti), Kazakhstan (83 punti), Nigeria e Filippine (78 punti). I paesi meno felici sono Giordania (-38 punti), Libano (-15 punti), Siria (-7 punti), seguiti da Hong Kong e Iraq con 5 punti ciascuno. Da segnalare, il fatto che nel corso del 2019 molti di questi paesi sono stati segnati da conflitti o importanti ondate di proteste.

ITALIANI: FELICI, MA NON TROPPO – Su 46 paesi, l’Italia si qualifica al 32esimo posto con 42 punti, pari al 48% di felici (2% molto felici, 46% felici), e al 6% di infelici (1% molto infelici, 5% infelici). La restante parte (45%) si dichiara né felice né infelice. La ricerca, inoltre, ha messo in luce che l’età anagrafica è una variabile rilevante nell’ambito di questa indagine. In particolare, tra i più giovani si registra il picco massimo di felicità: il 76% dei ragazzi nella fascia 15-17 si dichiara felice, come anche il 65% dei maggiorenni fino a 34 anni. La percentuale dei felici diminuisce nella fascia d’età 35-44 (59%), seguiti dal 45% dei cittadini tra i 45 e i 54 anni e dal 44% degli Italiani nella fascia 55-64.
Nella fascia over 65 i felici toccano quota 29%.

[1] I dati riportati relativi a felici e infelici sono aggregati e derivano rispettivamente dalla somma dei risultati percentuali tra le seguenti variabili sondate dal questionario BVA Doxa: “molto felici” e “felici”; “molto infelici“ e “infelici”.

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