Il 50% degli italiani ammette di avere creduto ad almeno una fake news nell’arco dell’ultimo anno. E addirittura il 13% confessa di aver “abboccato” a più di 5 notizie costruite ad arte. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio Doxa per Findomestic. Ed è subito allarme.
E’ una bufala “certificata”, eppure tre persone su dieci continuano a credere che la presidente della Camera Laura Boldrini abbia una sorella che gestisce centinaia di cooperative che offrono assistenza ai migranti. E ancora: la bufala virale, circolata lo scorso novembre, della bambina musulmana di 8 anni data in sposa a Padova a un uomo di 35 anni è ritenuta una notizia vera da quasi 2 intervistati su 3 (63%). Mentre uno su 4 (26%) è convinto che Donald Trump abbia effettivamente dichiarato che la Statua della Libertà incoraggia l’immigrazione. Sono solo alcuni dei risultati dell’Osservatorio Febbraio 2018 realizzato da Doxa per Findomestic e focalizzato sul tema delle fake news. E non sono certo incoraggianti… Perché dal sondaggio risulta che in media oltre il 40% degli italiani non riconosce notizie inventate e già smascherate!
UNO SU DUE CADE IN TRAPPOLA – Più del 50% degli italiani ammette di essere caduto nel tranello delle fake news almeno una volta nell’arco dell’ultimo anno. Addirittura il 13% confessa di aver “abboccato” a più di 5 notizie costruite ad arte. Il potere persuasivo delle bufale – la cosiddetta post verità – è riconosciuto dalla maggioranza: secondo l’80% degli intervistati le fake news condizionano l’opinione pubblica, mentre solo l’1,4% ritiene che non abbiano alcun tipo di influenza. E in tempi di elezioni non è certo il massimo…
CREDIBILITÀ E FACT CHECKING. La diffusione delle fake news ha contribuito a minare la credibilità del mondo dell’informazione. Mentre il 51,8% del campione dell’indagine Doxa per Findomestic afferma di credere alle notizie diffuse da una fonte conosciuta, il 43,7% ha sempre qualche dubbio sull’attendibilità di quelle che legge o sente. La platea mediatica è sempre più chiamata, perciò, a verificare in qualche modo le notizie: per mettere in pratica il cosiddetto “fact checking” il 71,2% controlla se la notizia è riportata anche su altre fonti e il 66,6% valuta la fonte da cui proviene la notizia. Ma quali sono i media di cui ci si fida maggiormente in relazione alla veridicità delle notizie riportate? Il campione di popolazione attiva 18-64 anni (e pensionati delle corrispondenti fasce di età) ha così risposto: al primo posto i siti delle testate giornalistiche (29%), che staccano di poco la televisione (27%). Più distanziati i blog/forum online (18%), i quotidiani (10%) e i social network (8%). I quotidiani, per intenderci, registrano il massimo tasso di credibilità (20,5%) tra gli over 60!
CONTROLLI, NECESSARI MA NON TROPPO. Se un intervistato su 2 si esprime a favore di un “controllo” che certifichi che cosa è vero e che cosa no (meglio se ad opera di un ente imparziale), il 39% si dice contrario all’introduzione di controlli, evitando “censure” e preferendo lasciare così al cittadino la capacità di sapere distinguere cosa è attendibile da cosa non lo è. Il fenomeno «fake news» non va comunque sottovalutato e anche il Papa nei giorni scorsi ha lanciato un invito a tutti, ma soprattutto ai giornalisti, per combattere questo fenomeno. Ma non sarà impresa facile.