Per la prima volta le donazioni tramite pagamento digitale superano quelle in contante
L’85% tra Millenial e GenZ ha donato almeno una volta negli ultimi 12 mesi
La nona edizione dello studio Donare 3.0, condotto da BVA Doxa con PayPal Italia e Rete del Dono, conferma la crescente attitudine al dono da parte delle generazioni più giovani, più propense a donare un regalo solidale e spesso a favore di più cause benefiche.
Il primato del digitale nelle donazioni
Se nel corso del 2021 si è registrato un forte avvicinamento tra le due modalità di pagamento nelle donazioni, con il 37% che ha donato in contante e il 35% tramite strumenti digitali, il 2022 segna una svolta rispetto all’approccio degli italiani intervistati nelle modalità di donazione: 38% in contante, 42% tramite pagamento digitale. Rispetto agli importi destinati alle donazioni effettuate negli ultimi dodici mesi, il 42% degli intervistati ha donato più di 50 euro, mentre il 43% ha dichiarato di aver donato, sempre nello stesso periodo, tra i 10 e i 50 euro. Una tendenza in costante crescita è quella dell’utilizzo dei dispositivi mobili per effettuare donazioni, che nel 2022 hanno riguardato il 61% degli intervistati, rispetto a un 65% che ha utilizzato una postazione fissa. Considerando le modalità di pagamento online PayPal si conferma essere, ancora una volta, lo strumento preferito per il 70% degli intervistati, a seguire la carta di credito al 62%.
Il donatore protagonista
Si consolida l’attitudine alla donazione da parte dei giovani. I donatori online mostrano un trend di crescita positivo di anno in anno, prima fra tutte la generazione di Millenial e GenZ: l’85% ha effettuato almeno una donazione nel corso del 2022. Il 38% degli intervistati ha dichiarato di donare ad associazioni suggerite da persone di fiducia, in particolar modo tra Millennial e GenZ. Inoltre, circa un donatore su due (51%) resta “molto fedele alle associazioni verso cui dona”. Sempre tra le due generazioni citate emerge una forte preferenza (61%) per il dono di oggetti materiali. Molto marcata la propensione a sposare più di una causa benefica, considerato che il 64% degli intervistati ha dichiarato di aver donato a più di due associazioni. Da notare tra l’altro l’attitudine al volontariato che, secondo i risultati della ricerca, coinvolge attivamente il 33% dei soggetti intervistati.
Salute e ricerca, la principale causa per cui donare
Tra le diverse motivazioni e cause per cui si decide di contribuire tramite una donazione, il tema della salute e della ricerca si consolida al primo posto con il 55% delle preferenze degli intervistati. Prosegue la crescita d’interesse di anno in anno rispetto all’assistenza sociale, lo sport, l’arte e la cultura. Proprio quest’ultima causa, la cultura, rivela uno spaccato con un’elevata attenzione ai progetti relativi al patrimonio culturale italiano e quelli legati al territorio.
Cinque profili di donatore
Tra le novità dell’edizione 2023 di Donare 3.0 c’è un’accurata profilazione di cinque diverse tipologie di donatore, rilevate sulla base delle motivazioni e della percezione riscontrate tra gli intervistati rispetto al tema della donazione.
- ACT (19%) per cui donare è un gesto più ampio e profondo rispetto al denaro.
- EXCHANGE (11%) per cui la donazione rappresenta un dare e avere, una sorta di scambio.
- ON DEMAND (39%) in questo caso la donazione avviene a fronte di una richiesta
- HELP (7%) per cui donare significa aiutare soprattutto chi ha più bisogno
- LIFE (24%) in questo caso la donazione è una parte centrale della propria vita.