Nel 1948 gli italiani che dichiaravano di essere felici erano il 35%: si usciva da un conflitto mondiale, c’era un Paese da ricostruire e una nuova forma di governo (dalla Monarchia si era passati alla Repubblica). L’economia era prevalentemente agricola e i più felici erano le classi sociali più elevate.
Oggi gli italiani che si definiscono felici sono il 44%, appena 9 punti percentuali in più rispetto al Dopoguerra. Eppure siamo la settima potenza mondiale. Ma, quel che salta all’occhio, è che siamo meno felici degli “altri”. La quota di popolazione mondiale che dichiara di essere felice è il 69%.